Il verde è lavoro. Dalla teoria alla pratica con FORMart e docenti UniBO

 

Il pollice verde? Fondamentale, ma non basta. Per svolgere la professione di manutentore del verde serve molto di più. Attrezzatura, esperienza e non ultima, la formazione.

Il corso di Manutentore del Verde di FORMart consente infatti di ottenere l’abilitazione necessaria per ricoprire il ruolo di titolari o preposti in una impresa di giardinaggio in Emilia-Romagna.

A Bologna si è appena conclusa la prima edizione del percorso di abilitazione e sono già in programma le prossime edizioni. Scopriamo insieme le caratteristiche del corso e la sua immediata utilizzabilità nel mondo del lavoro grazie al contributo di Luca Cangini, partecipante e oggi manutentore abilitato.

 
 

UN CORSO DI QUALITÀ

 

Teoria, tanta pratica, docenti universitari e una tenuta storica per mettere alla prova ogni tecnica appresa. Il corso di Manutentore del Verde organizzato a Bologna da FORMart punta ad offrire il massimo della qualità su ogni aspetto.

Gli incontri dei moduli di cura del verde e costruzione dei giardini sono affidati a docenti del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, come il Prof. Alberto Minelli.

Grande riguardo anche alla sicurezza sul lavoro: nel percorso sono inclusi i corsi per prendere le abilitazioni all’utilizzo di trattrici agricole, piattaforme elevabili (PLE) e dispositivi di protezione individuale, a cura degli esperti FORMart.

 
 

LE OPPORTUNITÀ DI LAVORO? IMMEDIATE

 

Il corso si è rivelato fin da subito per molti partecipanti un’ottima opportunità di networking, con docenti e altri corsisti per creare sinergie lavorative.

Luca Cangini e Simone Boffelli, ad esempio, hanno deciso di fare squadra insieme per poter prendere in carico lavori che altrimenti non riuscirebbero a gestire da soli: «Confrontandoci ci siamo resi conto che insieme avremmo potuto accettare commesse, come le siepi di una certa dimensione, che ci erano state proposte in passato e che prima non avremmo avuto titolo e forze per potercene occupare» - spiega Luca Cangini.

«Si è formato un ottimo gruppo, sia con gli altri partecipanti come Giovanni e Constantin, sia con i docenti che si sono rivelati davvero molto validi. Quando si decide di portare avanti questa attività i requisiti sono tanti e questo corso mi ha permesso di mettere una spunta positiva su tanti elementi. Un esempio pratico? L’attestato PLE. Non solo avrei dovuto spendere 400 euro in più, ma non avrei potuto prendere fin da subito una piattaforma a noleggio per un lavoro che mi si è presentato».

 

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