Un’opportunità di crescita: l’apprendistato per Michele Menendez

 
 
 
 

Nel 2021 oltre 472.000 persone sono state assunte in Italia attraverso il contratto di apprendistato. Mezzo milione di storie. Tutte uguali, tutte diverse, che raccontano un’Italia che riparte con l’impegno dei suoi protagonisti: giovani talenti e aziende virtuose che decidono di investire nella propria crescita professionale.

Giovani pieni di umiltà e tanta voglia di imparare, ma con la fortissima ambizione di raggiungere livelli sempre più alti. Per costruirsi un futuro in un mondo che può essere ancora il loro: il mondo del lavoro.

Giovani talenti come Michele Menendez che in questa intervista ci racconta la sua esperienza di crescita in WiMORE attraverso il contratto di apprendistato professionalizzante gestito da FORMart.


 

Qual è stato il percorso che ti ha portato, così giovane, all’assunzione in una realtà innovativa come WiMORE

L’inizio del mio percorso può ritenersi simile a quello di molti altri studenti ed ex studenti. Conseguita la maturità scientifica ho intrapreso il percorso accademico. 

Da sempre sono affascinato dal mondo delle imprese e da tutto ciò che le riguarda, partendo dalla loro creazione passando per la gestione. Per queste ragioni ho deciso di proseguire gli studi presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, frequentando il Corso di Laurea in Economia e Finanza e conseguendo la relativa laurea.

Già durante il periodo dell’università ho avuto modo di confrontarmi con il mondo del lavoro all’interno di una Startup innovativa operante nell’ambito del Cloud Computing. In questo periodo ho supportato il Responsabile Amministrativo nelle attività di contabilità passiva fino ai primi accenni di chiusura di un bilancio.

Questa esperienza mi ha permesso di farmi notare ed entrare in WiMORE con un contratto di apprendistato professionalizzate.

 

Cosa significa essere apprendista in una realtà così innovativa?

L’aspetto più interessante, a mio avviso, è l’aver ricevuto una maggiore attenzione rispetto a qualsiasi altro nuovo inserimento: al di là degli aspetti formali dell’apprendistato, ho sempre sentito sulla mia pelle la fiducia e la stima verso un giovane che acquisisce man mano una maggiore seniority.

 

Di cosa ti sei occupato fino a ora all’interno della azienda?

Dopo un affiancamento iniziale pieno di operatività, mi sono state affidate sempre maggiori responsabilità.

Sono stato molto contento di ciò perché ho potuto seguire le mie preferenze in ambito lavorativo, occupandomi fra l’altro dell’area relativa al Controllo di Gestione, comprendente anche la redazione della parte numerica dei business plan da presentare agli istituti bancari.

 

Perché l’apprendistato è una buona occasione per accrescere il proprio talento?

È un periodo in cui si può imparare tanto. La formazione è alla base di tutto: l’affiancamento di un tutor aziendale può offrire qualcosa in più e di unico rispetto allo studio individuale: l’esperienza e la mentorship.

Questo è particolarmente vero nel mio caso siccome ho avuto la fortuna di avere come punto di riferimento il Presidente dell’azienda. Ciò mi ha permesso di scoprire gradualmente la complessità dell’accesso al credito bancario. Mi è stato trasmesso il know-how necessario per presentarmi in banca, convincere gli interlocutori e portare a casa il risultato.

 

Come prosegue la tua carriera lavorativa?

Ho recentemente intrapreso una nuova avvenuta all’interno di una multinazionale dove sono sicuro di poter approfondire le mie conoscenze nell’ambito del Controllo di Gestione, all’interno di una realtà con processi molto strutturati e verticali.

 

Qual è il consiglio che daresti a chi inizia un periodo di apprendistato?

Vivere l’esperienza con grande attenzione e passione. Questo perché, soprattutto nelle PMI italiane, è possibile costruirsi da sé ogni opportunità.