Vino ed esperienze sensoriali: la nuova frontiera dell’enoturismo

Guida ambientale enoturismo
 

Il vino, si sa, è un elemento essenziale della tradizione mediterranea. È la bevanda “sociale” per eccellenza, simbolo di convivialità fin da tempi immemori.

In un calice di vino, difatti, non ci sono solo aromi, sapori e colori di un prodotto ricco di storia. C’è anche un mix di esperienze sensoriali strettamente collegate alle persone e al territorio di sua produzione.

Raccontare questo legame è la nuova direzione intrapresa dall’enoturismo e, in generale, dal turismo ambientale sensoriale.

Ce lo spiega Patrizia Marazzi, esperta di export e turismo del vino, che ha intrapreso il percorso di Guida Ambientale Escursionistica con FORMart per conseguire l’abilitazione professionale e svolgere attività escursionistiche e di accompagnamento in aree naturali, parchi e zone protette.

 

Perché è necessario il supporto di figure specializzate nella promozione turistica? È questo il motivo che l’ha spinta a intraprendere il percorso di Guida Ambientale escursionista?

Ogni volta che si parla di un vino o di un alimento, soprattutto per vini e prodotti agricoli a Denominazione di Origine, è importante illustrare le peculiarità di un ambiente che ospita una determinata produzione.  

Da export manager del vino sono portata a raccontare gli aspetti del prodotto in relazione al territorio da cui proviene e alle modalità di consumo tradizionali.  

Ritengo che ci siano molti aspetti del vino di cui si parla poco e che invece andrebbero approfonditi dalle giuste figure, come le peculiarità dei vitigni e delle cultivar o i metodi di produzione.  

Il mio obiettivo da professionista del vino, e la ragione per cui ho intrapreso questo percorso, è stimolare le persone a vivere l’esperienza del territorio dove si coltiva la vite e dove vivono le persone che insieme costituiscono l’origine dei prodotti.  

 

Quali sono i pacchetti escursionistici tipici che potrebbero essere abbinati, in base alla sua esperienza?

L’esperienza enoturistica può essere offerta per una giornata, per un fine settimana o per più giorni. La guida aiuta le persone a mettere in relazione il territorio con i prodotti da degustare.   

Alle camminate possono essere abbinate sia le visite ai luoghi naturali, sia alle testimonianze culturali (castelli, monasteri, etc.) che confermano quasi sempre una lunga tradizione produttiva.  

Il mio consiglio è non proporre attività troppo lunghe: è bene lasciare il desiderio all’escursionista di tornare e di parlarne con piacere ai propri amici.

 
Patrizia Marazzi

Quali sono i servizi aggiuntivi che potrebbero essere offerti da una guida turistica o da un accompagnatore turistico?

Più che offrire servizi in più, il valore aggiunto di una guida è fornire un servizio personalizzato rispetto ai desideri e alle aspettative degli ospiti.  

Oltre alla preparazione e alla conoscenza del territorio, la guida è in grado di ascoltare, intuire e soddisfare i bisogni di un ospite, anche quando le richieste vengono fatte all’ultimo minuto.

Al turista enogastronomico, ad esempio, può essere offerta la consulenza per la prenotazione di un ristorante con un menu degustazione del territorio con abbinamento a determinati vini.

 

Come professionista, quali sono le competenze che vorrebbe approfondire in questo corso?

Tutte le esperienze che le nostre guide istruttori ci raccontano sono preziose: dall’accoglienza, alla preparazione degli itinerari, dalla logistica all’equipaggiamento per le diverse situazioni da affrontare, fino ai temi più delicati della responsabilità e della sicurezza.

Anche gli aspetti legati alla relazione con il cliente escursionista, come le sue aspettative e la sua soddisfazione, sono importanti.

Il mio obiettivo da guida è fornire all’escursionista un’esperienza unica e invogliarlo a ripeterla insieme a me, magari in un altro territorio, alla scoperta di altri vini e altri luoghi.    

 

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