Cambiare vita per diventare Guida ambientale escursionistica: la storia di Giorgia

 
 
Cambiare vita per diventare Guida ambientale escursionistica: la storia di Giorgia
 
 

Lasciare un lavoro fisso, stravolgere l’itinerario della propria vita per trasformare una grande passione in un nuovo lavoro. Da Neuropsicomotricista a Guida ambientale: questa è la storia di Giorgia Ricotti, che 3 anni fa ha partecipato al nostro corso di abilitazione GAE di Piacenza.

Il legame con la natura, la cultura del territorio e la passione per l’escursionismo caratterizzano il lavoro di una guida ambientale. Il suo impegno principale è di promuovere un turismo sostenibile, preservando e valorizzando i patrimoni paesaggistici e le bellezze del territorio.

Anche Giorgia ha raccolto questa sfida e oggi ha realizzato il suo progetto. È una Guida Ambientale Escursionistica e fa parte di un'associazione che promuove attività di escursionismo, bushcraft e turismo lento.
Abbiamo voluto fare quattro chiacchiere con lei per approfondire la storia di chi ha voluto cambiare vita per inseguire il proprio sogno e coltivare la sua più grande passione.

“Non avrei mai immaginato che fare trekking e immergermi nel verde alla scoperta di luoghi incontaminati sarebbero state le attività che avrebbero fatto parte del mio lavoro.” 
Giorgia ha iniziato così a raccontarci di lei e della sua passione.

 

Di cosa ti occupavi? E cosa ti ha portato a fare questa scelta?

«Dopo essermi laureata, lavoravo come neuropsicomotricista infantile, qualcosa di decisamente lontano dal mondo dell’escursionismo. Quel lavoro non mi rendeva felice, non ero soddisfatta, volevo cambiare.
Ho sempre avuto una grande passione per l’escursionismo e un forte legame con la natura e, in quel momento, sentivo l’esigenza di trovare qualcosa di nuovo.

Ho iniziato a guardarmi attorno e a fare ricerche.

Volevo capire se esistesse un modo per tradurre la mia passione per la natura in un lavoro. Così ho conosciuto l’associazione AIGAE e ho scoperto il corso abilitante di FORMart a Piacenza, con il patrocinio di AIGAE, per diventare guida ambientale escursionistica. 
Ho capito subito quale sarebbe stato il passo successivo e mi sono iscritta».

 

Cosa hai apprezzato particolarmente nel percorso per diventare GAE?

«A FORMart mi sono trovata subito a mio agio. Nei docenti AIGAE ho trovato persone di altissima preparazione tecnica con cui si è creato un certo legame. Il racconto delle loro esperienze professionali e personali è stato un valore aggiunto preziosissimo, un insieme di insegnamenti che porto con me in ogni uscita.

Ringrazio ancora Annalisa Guaraldo, Fabrizio Zaretti, Federico Oppi e Davide Galli, presidente dell’associazione AIGAE, grazie alla quale è stato più facile iniziare il mio percorso professionale.

Grazie al corso posso usufruire tutt’oggi dei vantaggi di essere un’associata AIGAE. Ho la certezza di essere sempre tutelata legalmente e posso ricevere continui aggiornamenti gratuiti».

 

Una delle domande che molti aspiranti guide ci fanno è “c’è lavoro dopo il corso?”. Tu cosa ci puoi dire del tuo lavoro?

«Le occasioni di escursioni da condurre ci sono, ma vanno cercate. Dipende molto dal luogo in cui uno vuole operare. Ad esempio, in Emilia-Romagna ci sono persone molto curiose, amanti del proprio territorio. Vogliono scoprire i propri paesaggi e per questo si affidano alla guida di professionisti come me.

Io cerco di infondere la mia passione. Il mio obiettivo è trasmettere un modo di vivere la natura: cerco di valorizzare il territorio, raccontarlo e stimolare la curiosità. Credo che ogni uscita non sia una semplice camminata, ma una vera e propria esperienza culturale, dove è importante creare una sintonia con ciò che ci circonda.

Non conduco mai camminate nei soliti posti conosciuti, cerco mete fuori dalle solite tratte. Organizzo uscite con piccoli gruppi, così da poter dedicare la giusta attenzione a tutte le loro esigenze. La sicurezza è sempre il presupposto fondamentale: bisogna avere la massima attenzione a chi mostra maggiore fatica fisica o a coloro che potrebbero soffrire di vertigini».

 

Parlaci anche di Wild Trek, la tua associazione. Di cosa vi occupate? Quali attività proponete?

«L’idea è nata dalla volontà di proporre esperienze nuove, non le solite uscite ed escursioni.

Promuoviamo esperienze di turismo lento e organizziamo anche percorsi di trekking con Lama e Alpaca.

Proponiamo anche attività di bushcraft. Conduciamo i nostri visitatori in esperienze di due giorni immersi nella natura. La nostra Rewild weekend è arrivata alla sesta edizione. Andremo fuori dai percorsi tracciati con le nostre tende e sacchi a pelo. Riscopriremo tecniche primitive di sopravvivenza imparando ad accendere il fuoco e costruirsi un riparo.

Attraverso queste attività, vogliamo promuovere la tutela e il rispetto del patrimonio naturale. Pensiamo che è possibile farlo senza rinunciare al divertimento».

 

Ringraziamo Giorgia per la sua testimonianza. Storie come la sua sono un grande motivo di orgoglio per FORMart e per Aigae. 

A FORMart sono in partenza nuovi percorsi formativi per diventare Guida ambientale escursionistica.
Vorresti saperne di più? Scopri le prossime edizioni in programma.