Dal blog al lavoro: Stefania Colombo, accompagnatrice turistica con FORMart

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Per andare lontano spesso basta un’idea. Un progetto che nutrito giorno dopo giorno da tanta passione e piccoli sforzi diventa sempre più grande. Fino a trasformarsi in una professione, un vero e proprio lavoro. Così Stefania Colombo, autrice del blog e della pagina Instagram A Spasso per la Spagna è diventata accompagnatrice turistica attraverso il corso di abilitazione FORMart.

Il titolo di accompagnatore turistico è una delle abilitazioni valide non solo in tutte le regioni di Italia, ma anche all’interno del territorio europeo. L’ideale per tutte le attività che prevedono uno scambio continuo tra l’Italia e un altro paese europeo. Come la Spagna.

 

Ciao Stefania. Puoi raccontarci come è nato e cresciuto il tuo progetto A Spasso per la Spagna?


«Il mio progetto nasce nel 2016 dal mio immenso amore per la Spagna.
Volevo creare uno spazio virtuale nel quale gli appassionati di questo paese potessero scoprire curiosità su luoghi, cucina, miti e leggende e, nello stesso tempo sfatare alcuni stereotipi spagnoli.
Con il tempo il progetto è diventato sempre più grande e nel 2022 ho deciso di trasformarlo in un vero e proprio lavoro.
Oltre a insegnare spagnolo, offro consulenze per chi vuole partire per la Spagna e creo delle guide (che ho chiamato “spassoro”, per riprendere il nome del blog) dove racconto la città, i suoi miti e le sue leggende in modo da poterla vedere con occhi diversi».

 
 

Quando hai capito che la tua attività da travel blogger stava diventando abbastanza grande da dover prendere l’abilitazione di accompagnatore e iniziare la tua attività?

 

«In realtà è successo per caso, parlando con un amico di famiglia che svolgeva questa professione. Mi sono accorta che poteva essere una grande opportunità lavorativa anche nel momento in cui, per motivi personali, non avessi avuto la possibilità di muovermi dalla mia città per andare in Spagna, ad esempio accompagnando altri italiani o hispanohablantes in Italia».

 

Cosa potrai fare in Spagna con l’abilitazione di accompagnatore?

 

«Potrò accompagnare gruppi di italiani in Spagna, raccontando aneddoti e curiosità sul luogo. Attenzione però: come ci hanno spesso ripetuto, l’accompagnatore non è una guida! Le spiegazioni approfondite sui singoli luoghi o monumenti spettano alle guide. Noi accompagnatori potremo invece essere una risorsa preziosissima per creare curiosità intorno alla destinazione, comprendere la cultura locale e dare consigli ai viaggiatori per avere l’esperienza migliore possibile».

 

Perché è così importante affidarsi a un accompagnatore turistico quando si viaggia in una nazione diversa?

 

«Secondo me è altamente consigliato affidarsi ad un accompagnatore turistico soprattutto se non si conosce la lingua (o se la si conosce poco) e se si vuole fare un viaggio no-stress perché organizzare un viaggio non è per niente facile! L’accompagnatore non organizza un viaggio, ma attua il programma e fa sì che venga rispettato oltre ad essere preparato per risolvere piccoli o grandi inconvenienti che potrebbero accadere (come perdita bagagli, disguidi con le camere ecc). Insomma, diventa l’angelo custode di ogni cliente e, l’abbiamo visto soprattutto per i problemi che ha causato il COVID, avere un angelo custode sicuramente non fa mai male!»

 

Tra le tue attività, prevedi anche di accompagnare gruppi di turisti spagnoli in Italia?

 

«Certamente! Nonostante conosca altre lingue, ho deciso di chiedere l’abilitazione solo per la lingua spagnola proprio per poter lavorare con loro e con questo idioma. Conosco bene gli spagnoli e la loro cultura e questo può aiutarmi a confrontarla con la nostra o a fare collegamenti rispetto a tradizioni o fatti storici».

 

Quali sono gli obiettivi che ti poni nei primi mesi da accompagnatrice? Sei fiduciosa di raggiungerli?

 

«L’obiettivo principale è quello di capire cosa mi piace fare di più (accompagnatrice in Spagna o in Italia) e di farlo coincidere con le mie esigenze personali, di imparare sempre meglio il mestiere e di capire e superare le mie paure (perché avere la responsabilità di tante persone a volte spaventa), ma sono sicura che se si lavora con condizione e facendo del proprio meglio, diventeranno obiettivi realistici da raggiungere».

 

Quali sono gli aspetti più interessanti per il lavoro che hai trovato dopo il corso?

 

«La gestione delle persone e i vari modi di approcciare con loro, la parte di socializzazione mi è sempre sembrata interessante ed è una componente fondamentale per chi vuole approcciarsi a questo tipo di lavoro visto che alcuni tour richiedono la presenza di giorni (o settimane) interi a stretto contatto con i clienti».

 
 

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