Cronotachigrafo: un elemento centrale per ogni autista. L'intervista a Stefano Giuli.

 

Il cronotachigrafo è il compagno di viaggio di ogni autista di camion superiori alle 3,5 tonnellate e pullman per il trasporto di un numero maggiore di nove persone. Qual è la formazione per usarlo? Perché è un elemento centrale tanto per l’autista, quanto per la ditta di trasporti?

In questa intervista al nostro esperto Stefano Giuli chiariamo le principali domande che riguardano l’uso del cronotachigrafo, la formazione e l’obbligo di informazione da parte dell’azienda verso i suoi dipendenti.

 

Iniziamo sfatando un falso mito: il corretto uso e la conservazione dei dati del cronotachigrafo non è solo competenza del conducente, ma anche del gestore aziendale. È corretto?

 

Il corretto uso del cronotachigrafo è una responsabilità condivisa tra i conducenti e la ditta di trasporti. Le regole del codice della strada impongono all’autista regole e tempi che devono essere rispettati.

Le normative coinvolgono la ditta di trasporti rendendola direttamente responsabile, individuando quattro obblighi: la formazione, l’istruzione, il controllo e l’organizzazione.

In caso di multe o sanzioni, ogni ditta potrà impugnare i verbali solo dimostrando di aver fatto tutto il possibile per evitare errori da parte del conducente.

 

In che modo la ditta può dimostrare di assolvere al proprio dovere?

 

Le aziende che si occupano di trasporti hanno il compito di rispettare quanto previsto a carattere generale dal Regolamento CE 561 del 2006 e dal Codice stradale, art.174/14. Con il corso sul cronotachigrafo si dimostra di aver provveduto all’obbligo di formazione, mentre l’obbligo di istruzione può essere assolto consegnando all’autista un manuale.

Ogni anno la società è tenuta a raccogliere il documento di ricezione del manuale opportunamente firmato e accettato da ogni conducente.

Riguardo all’obbligo di controllo, entrano in gioco i dati registrati dal cronotachigrafo. Scaricati e conservati dalla ditta, permettono alla stessa di osservare eventuali infrazioni del conducente, ad esempio dei limiti orari.

È proprio in questo che l’azienda è chiamata a controllare i dati raccolti dal cronotachigrafo.

 

Quando e come devono essere conservati i dati tracciati da un cronotachigrafo?

 

I dati devono essere conservati per almeno 1 anno a prescindere dalla tipologia di cronotachigrafo installato su ogni veicolo. È importante sottolineare che questa regola si applica a ogni conducente all'interno dell'azienda. Nel caso in cui venisse accertata una infrazione grave, le forze dell’ordine dovranno verificare lo storico dell’autista e degli altri autisti per comprendere se si è in presenza di un caso sporadico o meno. 

Lo stesso vale per tutti gli altri documenti che permettono di risalire alla "filiera della responsabilità" nel caso si riscontrino irregolarità durante le varie fasi del trasporto.
La corretta conservazione di tutti i dati può costituire una grossa tutela per l’azienda: mai sottovalutare l’importanza dell’archiviazione e dei backup.

 

Cosa è cambiato con l’introduzione dei cronotachigrafi smart?

 

Il cronotachigrafo attuale, chiamato cronotachigrafo intelligente, offre funzionalità avanzate. È dotato di antenna e si collega a un satellite, soprattutto nella parte europea (e in futuro potrebbe espandersi) per registrare la posizione del veicolo. Ogni 3 ore invia un segnale che consente di effettuare geolocalizzazioni per tracciare il percorso del veicolo. Questo tipo di controllo è finalizzato a monitorare l'attività lavorativa dell'autista e richiede il suo consenso per essere effettuato, in quanto consente di tracciare la posizione in ogni punto durante il lavoro.
 
Girano dei falsi miti riguardo alla telerilevazione del cronotachigrafo da parte della polizia.
Occorre puntualizzare che la polizia può collegarsi al cronotachigrafo per verificare l’effettivo funzionamento dei parametri principali. In caso di evidenti anomalie la polizia procede successivamente allo stop del veicolo e al controllo approfondito inserendo la propria carta tachigrafica e avvalendosi di pc e programmi software all’uopo dedicati.”

 
 

Perché ha creato un nuovo manuale sull'uso del cronotachigrafo da includere nel corso?

Conducenti e aziende sentivano il bisogno di poter disporre di uno strumento agile, riassuntivo delle norme e soprattutto facile da consultare in ogni momento. Chi parteciperà al corso riceverà una copia del manuale che potrà essere utilizzato come vademecum per ricordare e approfondire norme che nel tempo rischiano di cadere nel dimenticatoio.


Argomenti principali inclusi nel manuale
- Cronotachigrafo analogico
- Cronotachigrafo digitale
- Il tachigrafo intelligente
- Tachigrafo ADR
- Evoluzione della normativa
- Carte tachigrafiche
- Lettura ed interpretazione dei pittogrammi del tachigrafo digitale
- Responsabilità dell’impresa e filiera della responsabilità
- Tempi di guida e sicurezza totale
- Controllo periodico
- Sanzioni ed esenzioni 
- Documento utile per l'obbligo di informazione annuale 

 
 
 

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