Fissaggio del carico: cosa cambia da maggio 2018 per aziende e autotrasportatori

 

Aumentano i controlli per spedizionieri, autotrasportatori e padroncini. Dal 20 maggio 2018 entra in vigore il Decreto 215/2017 che rende più rigorose le attività di verifica sulla strada.  La novità principale riguarda l’attività di controllo del fissaggio del carico, come previsto dalla Direttiva europea 2014/47/UE recepita dal decreto. Come evitare di farsi trovare impreparati, ricevere sanzioni o perdere tempo prezioso durante il tragitto? Lo chiediamo a Stefano Giuli, uno dei docenti FORMart dei corsi di Carico, fissaggio e scarico del veicolo per il trasporto. Giuli, oltre a essere referente della Polizia Stradale, possiede oltre 30 anni di esperienza nel settore dei controlli su strada.

Cosa cambia con l’entrata in vigore del decreto e qual è la strada più rapida e sicura per farsi trovare pronti?
«Chiunque lavori già come autotrasportatore conosce l’importanza di caricare correttamente la merce, ma dal 20 maggio tutte le norme che regolano il fissaggio, o meglio, la fissazione del carico, dovranno essere osservate con maggiore scrupolo. Esistono linee guida e principi di ancoraggio validi per tutti, ma a volte le aziende si trovano di fronte alla necessità di trovare soluzioni specifiche che siano al tempo stesso pratiche e a norma di legge. Per questo motivo consiglio sempre di frequentare dei corsi di formazione, per approfondire le normative e aggiornarsi».

Cosa si apprende in un corso per il corretto fissaggio dei carichi?
«In corsi focalizzati interamente sull’ancoraggio dei carichi si può migliorare il proprio modo di lavorare: si può aumentare sensibilmente la velocità del fissaggio del carico all’interno del mezzo riducendo non solo il rischio di caduta o perdita del carico, ma anche i rischi di cadere in sanzioni amministrative».

Approfondiamo il punto sulle sanzioni. Cosa succede se viene riscontrata una cosiddetta “carenza lieve”?
«Quando viene riscontata una carenza lieve durante un controllo su strada, l’autotrasportatore non riceve alcuna sanzione. Tuttavia, vengono indicati degli accorgimenti per fissare il carico con maggiore prudenza. A volte può succedere che sia necessario impiegare un po’ di tempo per controllare bene il carico».

Cosa succede invece nei casi più gravi?
«Quando viene riscontrata una carenza grave o addirittura pericolosa possono essere applicate sanzioni perché esiste il rischio di ribaltamento o di caduta del carico, causando una situazione di pericolo per le altre persone. In questo caso le forze dell’ordine possono applicare una sanzione economica tra gli 85 e i 338 euro. In questo caso però il problema più grande per autotrasportatori e aziende è veder applicato il blocco del mezzo fino al ripristino del corretto fissaggio del carico».

Il docente del corso
Stefano Giuli possiede un’esperienza trentennale nel settore del trasporto di merci su gomma. È il responsabile dei controlli su strada nella provincia di Parma ed è un referente della Polizia Stradale. Da molti anni si occupa della formazione di autotrasportatori e di aziende che operano nella logistica.