Estetica e igiene: cosa è cambiato durante l’emergenza sanitaria

igiene saloni di bellezza
 

L‘emergenza sanitaria ha messo a dura prova ogni settore professionale, costringendo ad una sanificazione continua degli ambienti di lavoro.

Nel mondo dell’estetica l’igiene ha sempre rivestito un ruolo fondamentale; tuttavia, a seguito della pandemia è stato necessario adottare misure ancora più rigorose.

Ne parliamo con Gabriela Cristina Guemez, dottoressa in biochimica, estetista e docente di igiene al corso in webinar di formazione teorica per estetiste di Bologna

 

COSA È CAMBIATO CON L’EMERGENZA SANITARIA: CE LO SPIEGA LA DOCENTE GABRIELA CRISTINA GUEMEZ

«Nel settore dell’estetica l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti sono sempre esistiti, solo che adesso è necessario prestare ancora più attenzione» – spiega la dott.ssa Guemez - «Ora bisogna adottare dispositivi di sicurezza ulteriori, anche se personalmente sono sempre stata favorevole all’uso di mascherina e guanti, a prescindere dal covid. Oggi ha tantissima importanza l’autoclave, lo strumento di sterilizzazione più adeguato, mentre fino a poco fa pochissimi centri estetici lo conoscevano».

 

Com’è stato adeguarsi ai nuovi protocolli?

«Inizialmente le misure da adottare erano eccessive. Era necessario fornire ai clienti un kit monouso, come grembiuli, cuffie, copri scarpe, ecc. e far trascorrere almeno mezzora tra un cliente e l’altro. Molti saloni hanno adottato i divisori in plexiglass e hanno dotato il loro personale di mascherina e visiere. Tutto questo è difficilmente sostenibile, sia dal punto di vista economico, sia da quello umano».

 
Saloni di bellezza massaggi
 

Qual è stato l’aspetto più difficile da gestire durante l’emergenza?

«Il problema maggiore è dovuto al fatto che in generale non esistono linee guida nazionali chiare per i centri estetici, mentre le misure anti-covid erano iper rigorose. Far coesistere le diverse normative ha creato molta confusione.

Un’altra difficoltà era legata all’impossibilitò di programmare. Qualsiasi aspetto dell’attività del centro estetico, dall’acquisto dei prodotti alla gestione del personale, diventava complicato».

 

A quasi un anno dall’inizio dello stato di emergenza sanitaria, com’è cambiata la situazione per i centri estetici?

«Purtroppo molti centri sono stati costretti a chiudere. Anche se il governo ha dato un aiuto economico, purtroppo in molti casi non è stato abbastanza.

 Sono molti i fattori da considerare: le chiusure forzate, l’investimento economico per adeguarsi alle nuove norme, la paura dei clienti che ha portato a meno prenotazioni, ma anche la paura del personale. I professionisti si sono impegnati ed hanno fatto il possibile per garantire il massimo della sicurezza, ma non dimentichiamo che anche le estetiste hanno vissuto in prima persona la paura per questa situazione, tanto che alcuni trattamenti talvolta sono stati sospesi (come massaggi o pulizia del viso)
».

 

Quali scenari vede per il futuro?

«Io vedo anche l’altra faccia della medaglia. Questa situazione ha portato con sé anche tanta voglia di cambiare e molte persone hanno deciso di intraprendere il percorso formativo per aprire una attività tutta loro. Probabilmente per alcuni questa decisione sarebbe stata rimandata se non si fosse verificata questa particolare situazione».

«Nel corso di formazione teorica in webinar ho incontrato un gruppo di professionisti bellissimo e pieno di entusiasmo. Per me – che non sono italiana – la formazione in presenza è fondamentale per capire l’efficacia delle mie lezioni. Nel webinar ho avuto modo di sperimentare una nuova modalità di insegnamento ed è stato così bello che i complimenti dei miei allievi mi hanno fatto emozionare. È stata un’esperienza davvero unica che è stata possibile proprio a causa dell’emergenza…mi piace trovare sempre il lato positivo delle cose!»

 
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GARANTIRE UN SERVIZIO SICURO: LE ESPERIENZE DELLE ALLIEVE DEL CORSO DI FORMAZIONE TEORICA

«Nel centro dove lavoro, siamo sempre state molto attente. – ci racconta Veronica d’Asti, allieva del corso in webinar di formazione teorica di Bologna - Anche prima del covid, abbiamo sempre seguito norme di igienizzazione molto rigorose. Con la situazione di emergenza sanitaria, abbiamo dovuto abituarci alla visiera e alla mascherina, e ora usiamo anche i divisori in plexiglass».

Lavorare a contatto con il pubblico riserva tante soddisfazioni, ma richiede anche molta pazienza, soprattutto quando si verificano situazioni eccezionali. Ce lo conferma Erminia Boschi, altra allieva del corso in webinar: «Le clienti si dividono in due categorie: quelle che non credono a ciò che sta accadendo e screditano la sicurezza che adottiamo, e quelle che hanno paura e puntualizzano qualsiasi cosa che per loro non è abbastanza sicura. Ogni situazione prevede un comportamento diverso».

 

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